ARTE RUPESTRE, STORIA E NATURA A CIVITALUPARELLA

Luogo: 4 min
Se avete voglia di un weekend fuori porta alla scoperta delle ricchezze d’Italia, l’Abruzzo ne offre di particolari, come il paese di Civitaluparella.

L’ARTE RUPESTRE, LA STORIA E LA NATURA NEL BORGO DI CIVITALUPARELLA

Dall’alto dei suoi 903 metri sul livello del mare, il piccolo paese con meno di 300 abitanti, domina la media Valle del Sangro.
È una zona che si apprezza con un approccio particolare. Benchè non sia tra le mete turistiche più note, vi possiamo assicurare che le sue doti sono tutt’altro che trascurabili.
Vi consigliamo di iniziare il percorso dal belvedere in cima al paese, denominato localmente Re Caldora, dal quale è possibile spaziare con lo sguardo verso il mare Adriatico, le vette del Molise e scorgere i tanti piccoli borghi limitrofi. Passeggiando tra i vicoli e le tante gradinate del centro storico noterete alcune case che conservano ancora particolari tetti coperti da lastre piatte di roccia marnosa chiamate “lisce”.

Cosa vedere a Civitaluparella

Vi suggeriamo: il museo del Medio Sangro, che raccoglie varie collezioni di minerali, oggetti di uso quotidiano appartenuti alla civiltà contadina e materiali archeologici; la Chiesa di S. Pietro Apostolo, ricavata da una secolare abbazia benedettina e il Castello Caldora, ormai ridotto allo stato di rudere.
Il comune di Civitaluparella ha un paesaggio riccamente variegato e ricco di storia. Siamo ai confini con il Parco Nazionale della Maiella, e qui si passa dalle dolci colline ai boschi selvaggi fino alle Cascate più alte dell’Appennino, in luoghi che riescono sempre a regalarci qualche sorpresa.
Troverete anche una serie di siti di arte rupestre caratterizzati da grotte, pitture ed incisioni risalenti all’Età del Bronzo. Tra le grotte che vale la pena visitare vi è la grotta Cese, la più importante. Pensate che sembra abbia restituito una falera in bronzo traforato, conservata al Museo Archeologico Nazionale di Chieti e, negli anni cinquanta del secolo scorso, uno scheletro umano databile al Paleolitico. A seguire, potrete andare alla scoperta delle grotte di “Scorzonero”, ”Sfraffause” e di “Nenne”, presso Penna Rossa, sulla cui sommità fu edificato il celebre maniero appartenuto ai Caldora.

Il Museo del Medio Sangro

E’ qui il luogo delle radici del paese, dove la cultura improvvisamente si svela con una documentazione inedita.
Il Museo accoglie varie collezioni di minerali (oltre 900 pezzi), oggettistica di carattere etnografico illustrante il mondo contadino locale, oggetti vari attinenti il periodo della Seconda Guerra Mondiale. Al Museo potrete anche vedere riproduzioni fotografiche in bianco e nero della gente di Civitaluparella ritratta nei tempi lontani e gustarne la memoria. E ancora, una straordinaria collezione di manifesti cinematografici del XX secolo. Il materiale, tutto originale, illustra i tantissimi film che hanno fatto la storia del cinema.
Abbiamo scoperto il borgo di Civitaluparella accompagnati da speciali “Ambasciatori del Territorio” dove tra storie e aneddoti, abbiamo anche assaggiato fichi dolcissimi, mele e noci raccolti tra i vicoli. Abbiamo curiosato tra vecchie cantine, stalle e antiche abitazioni… e non abbiamo potuto fare a meno di immaginare quanto la realizzazione di un museo diffuso, risulterebbe significativa nell’ambito di itinerari turistici da progettare sul territorio.
I piccoli musei sono il tessuto identitario della nostra regione, sono spazi vivi nei quali si conservano e tutelano la storia e la cultura. Sempre più spesso sono anche luoghi di incontro e accoglienza, oltre che di promozione e di ricerca.

Il sito rupestre della Parete Manzi e l’incubatio a Civitaluparella

Cosa c’è di più bello di una camminata rigenerante nel bosco?
L’itinerario inizia sotto il ponte nei pressi della stazione di “Civitaluparella-Fallo”, attualmente in disuso. Una volta parcheggiata la macchina e individuati i cartelli di inizio sentiero si procede in moderata salita per meno di un km. Da qui occorre prestare attenzione: si deve abbandonare il tracciato per procedere in una salita ancora più ripida verso destra, intercettando un piccolo sentiero fra rocce e cespugli. Il sito rupestre della Parete Manzi si raggiunge in circa 15 minuti di cammino.
L’incubatio è una pratica rituale diffusa nel mondo greco e romano, connessa al dio Asclepio (o Esculapio).
Questo sito prevedeva che la persona interessata si addormentasse in un luogo considerato sacro, allo scopo di ottenere una visione, un sogno, una rivelazione o la guarigione da qualche malattia, in particolare la sterilità femminile.
Gli eventuali effetti dell’incubatio potevano essere prodotti da processi di autosuggestione favoriti dal digiuno, da bagni purificatori, dalla stessa scomodità della pietra su cui si giaceva o dalle condizioni ambientali (buio, freddo, effetti sonori…), ma anche dell’assunzione di sostanze psicotrope, mentre altre sostanze naturali potevano essere usate per curare malattie diverse.
Civitaluparella - Parete Manzi
In ogni caso, un’esperienza unica poggiare il capo sulla pietra usata per millenni e appoggiare la mano sulla roccia resa liscia in un particolare punto, proprio da altre mani che hanno riposto fiducia e devozione per qualcosa che avevano bisogno che si realizzasse.
Segni di pitture rupestri testimoniano la veridicità di questo luogo ricco di suggestione.
Noi abbiamo scelto di vivere quest’esperienza insieme a Paolo Ricci, proprietario dell’Azienda Agricola Colle del Nibbio  e accompagnatore di Media Montagna, che ci ha fatto scoprire segreti e angoli nascosti che non tutti conoscono. E credeteci, anche il luogo stesso, che da soli è veramente difficile da raggiungere.

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