I TESORI DI PETTORANO SUL GIZIO: UNA RISERVA, UN BORGO E UN CASTELLO

Luogo: 3 min

COSA FARE E COSA VEDERE A PETTORANO SUL GIZIO

In quell’angolo d’Abruzzo dove il buon vivere e il buon cibo fanno da padroni, in quell’angolo tra la valle del Gizio e la valle peligna, proprio in quell’angolo s’incontra Pettorano sul Gizio.
Una deliziosa sorpresa per tanti motivi. Innanzitutto per l’area naturale che circonda il paese.
La Riserva Naturale Regionale Monte Genzana Alto Gizio è la più grande d’Abruzzo, ricca di flora e fauna e sentieri attrezzati per escursioni di ogni livello.
E poi il borgo con la sua particolare architettura di case a torre e il Castello Cantelmo. Di motivi, ce ne sarebbero ancora.

LA RISERVA MONTE GENZANA ALTO GIZIO

Iniziamo il nostro tour percorrendo il sentiero a valle che parte nei pressi dell’antico viadotto su cui ancora oggi viaggia la Transiberiana d’Italia.
Abbiamo attraversato boschi di pini, querce e faggi incontrando diversi fontanili e fiori sconosciuti.
Il sentiero arriva fino al Monte Genzana e alle sorgenti del Gizio, ma noi ci siamo fermati prima, nei pressi della chiesetta dedicata a Santa Margherita, protettrice di Pettorano.

PARCO DI ARCHEOLOGIA INDUSTRIALE

Successivamente facciamo una bella passeggiata che ci conduce all’area del Parco di Archeologia industriale.
Qui ci sono tre mulini idraulici, la gualchiera e un giardino botanico con ben 60 specie di piante. Il giardino è in piena sintonia con l’ambiente circostante, nell’aria si sentono i profumi della natura e lo scorrere delle acque del fiume Gizio fanno da sottofondo.
La riserva svolge attività di ricerca, divulgazione e formazione per la valorizzazione sia dei luoghi che delle tradizioni locali.
Si avvicina l’ora del pranzo e in mezzo a una radura corteggiata dal fiume troviamo, tra i tanti tavoli a disposizione, il posto giusto per il nostro pic-nic.
Siamo in un luogo molto suggestivo dove si rivelano gli antichi mestieri di questo paese.
Da qui è possibile arrivare al borgo con una breve passeggiata e dobbiamo ammettere che non delude le aspettative.
Ma prima di andare avanti, ci teniamo a farvi una precisazione : lungo questa strada, se siete curiosi come noi, verrete di certo attratti da una grotta. Beh, non vi addentrate troppo!!! Noi per farlo abbiamo avuto un incontro, MOOOOLTO RAVVICINATO, con un bel cinghiale.
Per fortuna lui si è spaventato più di noi ed è andato per la sua strada…
Le bimbe ovviamente erano incredule e a tratti contente di aver visto un così grande animale da vicino, io non vi nego che per qualche istante sono restata senza fiato!
Chiusa questa piccola parentesi insolita, andiamo avanti spediti verso il borgo.

IL BORGO

 

Annoverato tra i borghi più belli d’Italia è ricco di deliziose abitazioni dalla caratteristica struttura di case addossate le une alle altre, divise da intrecci di vicoli e stradine tortuose, spesso sovrastate da archi.
Siamo rimasti affascinati dai tanti pregevoli monumenti ed edifici storici: case gentilizie, chiese, cortili e fontane che ci danno l’idea del prestigio del quale ha goduto il paese nei secoli passati.
Ed eccoci arrivare al simbolo indiscusso di Pettorano su Gizio: il Castello Cantelmo.
E’ risalente all’anno mille ed era inserito in un sistema di fortificazioni che comprendeva i castelli circostanti di Popoli, Pacentro, Raiano, Vittorrito, Prezza e Anversa.
Fu costruito dai Normanni e si erge imponente sul paese.
Al suo interno ospita mostre, esposizioni temporanee e una permanente nella “sala dei carbonai”.
E’ una mostra che intende mantenere viva la tradizione di un mestiere oramai scomparso, quella dei carbonai di Pettorano ai quali è collegata una tipica pietanza locale: la polenta rognosa.
A questo punto per concludere in bellezza la giornata, mancherebbe soltanto il piacere di poterla assaggiare in uno dei tanti ristoranti tipici presenti.
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