PESCOCOSTANZO: PIC NIC AL BOSCO DI SANT’ANTONIO

Luogo: 3 min

Ecco dove andare in una bella giornata di sole, tra boschi e prati che guardano le montagne! Il Bosco di Sant’Antonio è il posto perfetto per un pic-nic in Abruzzo, in compagnia della famiglia o degli amici. È un’area ben attrezzata con tavolini e panche e presenta inoltre dei sentieri segnati, su cui poter passeggiare tra la natura incontaminata.

Pescocostanzo: il bosco di Sant’Antonio

Il pic-nic non è soltanto mangiare in spazi all’aperto. Si tratta soprattutto di scovare il luogo perfetto per farlo. E noi oggi abbiamo scelto il Bosco di Sant’Antonio, una delle più belle faggete d’Abruzzo. La Riserva naturale a 1300-1400 mt. di quota, si trova a 4 km da Pescocostanzo, nel naturale corridoio tra il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco della Maiella, di cui fa parte.
Genziane, orchidee selvatiche, peonie colorano questo bosco pieno di alberi secolari. Gli antichi consideravano sacra questa riserva, dedicata a Giove. Nel Medioevo, poi, il bosco fu consacrato a Sant’Antonio. Al suo interno sorge l’Eremo dedicato al Santo, con la sua chiesetta, a testimoniare la storia del bosco e il carattere sacro.
Qui è vietato potare gli alberi se non con la tecnica della “Capitozzatura”, ed è per questo che le piante riescono a crescere così tanto!
La faggeta monumentale è spettacolare, con alberi dalle forme strane.
Ma uno di loro è il re dei faggi, perché ha quasi 300 anni; 15 mt di altezza e 5 di diametro, ha una forma a candelabro, tipica di una varietà ormai in estinzione.
Passeggiare in questo bosco, habitat naturale di tantissimi animali tra cui l’orso, il lupo, il cervo, il capriolo, la volpe, il gatto selvatico e numerosissime specie di uccelli, è un’esperienza unica. Percorso nelle diverse stagioni, il bosco rivela i suoi incantesimi con le fioriture primaverili o con i colori autunnali, nel gelo dell’inverno come nella calda estate, quando offre frescura anche nei giorni più afosi.

Il borgo di Pescocostanzo: chiese, palazzi e botteghe artigiane

Prima di arrivare alla riserva, siamo andati alla scoperta di Pescocostanzo.
Mentre passeggiamo in questo paese incantevole e romantico, capiamo perché è uno dei Borghi più belli d’Italia.
I suoi palazzi antichi, restaurati a dovere, testimoniano il periodo di grande fervore sociale, culturale, architettonico, tra il 500 e il 700.
Addirittura, nel 1774, Pescocostanzo si riscattò dal dominio feudale, assumendo il titolo di “UNIVERSITAS SUI DOMINA” (comunità padrona di sé), motto che troviamo tuttora sullo stemma comunale.
Marmi pregiati a contorno dei portoni, dei palazzi e dei balconcini.
Cloe e Isabel sono molto affascinate dai draghi… e poi, le Chiese. Tutte bellissime.
Ma la più importante è sicuramente la Basilica di Santa Maria del Colle, con la sua possente scalinata, i suoi soffitti a cassettoni, la cancellata in ferro battuto che chiude la cappella.
Qui è inciso un altro motto: ETENIM NON POTUERUNT MIHI (eppure non poterono vincermi). Popolo coraggioso, determinato, anche qui.
Per i turisti sono tanti gli spunti di visita e scoperta.
Noi abbiamo visitato le botteghe artigianali con la loro oreficeria in filigrana tradizionale, biancheria lavorata al Tombolo e merletti per corredi da principesse. Opere e oggetti in legno e ferro battuto sono testimonianza degli antichi mestieri del posto.
Giunti in Piazza del Municipio, ci concediamo una bibita seduti ai tavolini di un bar ed è da qui che ammiriamo il Monastero di Santa Scolastica, eretto nella parte più antica del paese, detta il PESCHIO.
Inerpicandosi sulle rocce la veduta si apre sui monti, i boschi e le vallate che circondano il paese.

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